Pignoramento del conto corrente: come funziona?

Pignoramento del conto corrente: come funziona?

Il pignoramento del conto corrente è la prima fase dell’espropriazione forzata, ed è ritenuta tra le più rapide e dirette esecuzioni coattive.

Quando pignorare il conto corrente

Il pignoramento è una fase della procedura ordinaria di recupero crediti. Talvolta il debitore non è proprietario di alcun bene immobile, ma intestatario di uno o più conti correnti bancari e/o postali. E’ proprio in questi casi che è consigliabile prendere in considerazione l’ipotesi di procedere con un pignoramento dei conti correnti intestati al debitore, il c.d. pignoramento presso terzi.

Il pignoramento presso terzi

Oltre al pignoramento del conto corrente, si parla di presso terzi, anche quando l’oggetto è la pensione di un debitore, lo stipendio e/o il TFR (trattamento di fine rapporto). Per “terzi” si intendono quindi le banche, le società finanziarie, i datori di lavoro e gli enti eroganti la pensione etc.

Come funziona il pignoramento del conto corrente

Il blocco dei soldi sul conto corrente di un debitore, concretamente, avviene a seguito di un’intimazione notificata agli uffici bancari e/o postali ove il debitore intrattiene rapporti di conto corrente. Di fatto, dopo questa notifica, si intima agli istituti di non consentire al debitore di prelevare danaro.

Il debitore verrà poi citato in udienza, dove il Giudice stabilirà la somma da restituire al creditore e in che modalità.

La notifica deve riportare i seguenti dati:

  • il titolo esecutivo (una sentenza del giudice, un avviso di accertamento immediatamente esecutivo, un decreto ingiuntivo o una cartella dell’agente della riscossione);
  • l’atto di precetto (una cambiale, un assegno o un atto pubblico del notaio), al debitore si dà un termine di 10 giorni per pagare;
  • l’atto di pignoramento vero e proprio, che viene appunto inviato anche alla banca o alla posta, ingiungendo all’Istituto in questione di non consentire al correntista il prelievo delle somme pignorate.

Se il conto corrente del debitore è

  • vuoto o con saldo negativo: non vi sono soldi da bloccare, ma qualora si dovessero ricevere dei bonifici, le somme accreditate verrebbero pignorate;
  • saldo di importo uguale o inferiore alla somma intimata: il conto viene bloccato, rimane la possibilità di ricevere eventuali bonifici e i soldi resteranno bloccati sino all’udienza di assegnazione;
  • saldo superiore alla somma intimata: il debitore può prelevare le somme in eccesso, quindi quelle non pignorate e può ricevere bonifici.

Se il debitore è intestatario di più conti correnti in più istituti, potranno essere pignorati tutti, contemporaneamente.

Pignoramento conto corrente dipendenti e pensionati

Nel caso in cui il titolare del conto corrente sia un lavoratore dipendente o un pensionato, si tenga presente che l’ordinamento italiano impone dei limiti bene precisi al pignoramento delle somme depositate sul conto.

Il conto corrente di un debitore è pignorabile al 100% solo quando non vi sono depositati redditi da lavoro dipendente o da pensione.

Pignoramento conto corrente cointestato

Nel caso in cui il conto del debitore sia cointestato, il debito non si estende all’altro correntista solo se si tratta di debito personale. Non ci sono pertanto particolari ostacoli per il creditore che, in generale, potrà pignorare il 50% delle somme depositate.

Tuttavia, qualsiasi somma accreditata sul conto successivamente alla data del pignoramento, verrà bloccata al 50% del suo valore. Il pignoramento non potrà mai superare la metà del deposito.

Il debitore e il cointestatario potranno utilizzare l’altro 50% eccedente la quota pignorata.

I conti correnti pignorabili

Tecnicamente tutti i conti correnti sono pignorabili.

I conti PayPal sono pignorabili, così come i conti esteri. Lo stesso vale per le carte di credito e le prepagate, tutti i depositi di somme a nome del debitore sono pignorabili.

Per conoscere tutti i rapporti di conto corrente rilevabili in capo ad una persona debitrice, sia essa fisica o giuridica, è possibile formalizzare istanza di accesso all’anagrafe dei conti correnti, se in possesso di titolo esecutivo.

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